Il coraggio dialoga con la paura e si distanzia dal temerario, l’audace senza accortezza. Come bene sintetizza una celebre frase attribuita ad Ambrose Redmoon, il coraggio non è l’assenza di paura, ma piuttosto il giudizio che c’è qualcosa di più importante della paura.
Quello andato in scena ad Eindhoven dal 7 ottobre al 10 ottobre è stato di certo un Europeo di Maratona molto importante per i colori della nazionale ASPMI.
Per i nostri portacolori è stato l'europeo del coraggio e del giudizio in una gara organizzata perfettamente dai colleghi olandesi.
Erano anni che una maglia azzurra non correva un Europeo USPE nelle posizioni da podio; Rudy Albano si è posto la medaglia come obiettivo ed ha lanciato il suo cuore oltre l'ostacolo, correndo senza paura conscio dei rischi ed il fatto di averci provato senza riuscirci, regalando comunque emozioni, non è sinonimo di sconfitta ma bensì di coraggio e, il non aver raggiunto il traguardo, non ha minimamente inficiato la sua grande prestazione.
E' stato anche l'esordio sia sulla distanza che in un europeo Uspe per Alessandro Ferrarotti, gara pressoché perfetta la sua che lo ha collocato al 15° posto assoluto in 2h29'51”. Bene anche Manuel Bonardi, capitano sul campo data l'assenza forzata di Alessio Ranfagni; Manuel chiude il suo settimo europeo con un bel 24° posto in 2h33'08”. Bene, nonostante una preparazione non proprio lineare a causa di vari problemini, Leandro Faggiano, che con il suo nuovo PB sulla distanza strappa un bel 67° posto in 2h48'20”.
Infine la nostra portabandiera, Maria Vincenza De Vitis che, nonostante una preparazione alla gara quasi inesistente e le condizioni fisiche non al meglio, è riuscita a “salvare la pellaccia” chiudendo in 3h59'26”, 37° assoluta al femminile.
Una parola d'obbligo va spesa anche per i coach che hanno seguito la nazionale, quei Cristian Bertaina, Angelo Vecchi e Vito Vezzoli che non hanno mai fatto mancare nulla agli atleti, prima, durante e dopo la gara, e per Alessio Ranfagni, vero capitano della squadra che a pochi giorni dalla partenza si è dovuto arrendere alla febbre; nonostante questo non ha mai fatto mancare il suo appoggio a distanza, con collegamenti on line H24.
Si esce da questa trasferta col sorriso, un sorriso di consapevolezza, la consapevolezza che si è creato un gruppo coeso formato da persone che hanno fatto squadra fin dal giorno della partenza.
Sono ragazzi che in gara hanno dato il massimo senza risparmiarsi per raggiungere l'obiettivo per il quale hanno lavorato per mesi.
Si è tornati a casa con la consapevolezza che in futuro questo gruppo potrebbe regalare una medaglia USPE sia nel singolo che nella prova a squadre.
Un'Italia così non si vedeva da tempo!!