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05/06/2018 - Atleti in vetrina

Triathlon internazionale

Il buono che ti aspetti


Data: 05/06/2018


Foto 3862

ALMERE - Stupisce quanto ancora sia grande la passione che Vecchi ha per l’atletica e per lo sport in genere e quanto tuttora sia capace di rendersi disponibile a viverne le emozioni pur senza esserne comprimario. Nessuno meglio di lui può indicare quali sono i sentimenti ispiratori che in contesti del genere possono portare a vivere momenti di grande soddisfazione.

Il partecipare a manifestazioni internazionali con la maglia della Nazionale Italiana è, e deve essere motivo d’orgoglio per tutti. Il fatto di rappresentare la propria nazione va oltre la semplice partecipazione o il risultato sportivo individuale; il vestire la maglia azzurra è un qualcosa che emoziona e che ti rimane per sempre nell’anima. Poi c’è anche la sana competizione agonistica nella quale si deve dare tutto Nel contesto europeo ci troviamo a competere con nazioni molto organizzate, che portato alle competizioni i migliori atleti a livello europeo e mondiale proprio perché hanno un’organizzazione interna molto più strutturata della nostra. Centri sportivi, agevolazioni per chi fa sport ed altri privilegi che noi non ci possiamo permettere. In questo contesto i nostri ragazzi, con la tenacia che li contraddistingue da sempre, hanno saputo farsi onore anche in questa edizione. Si pensi che rispetto agli europei U.S.P.E. di Brema del 2014, vi è stato un incremento sia quantitativo che qualitativo dei partecipanti. I numeri parlano chiaro, 18 nazioni partecipanti per un totale di 85 uomini e 38 donne. Come dicevo, sia Claudio che Manuel sono andati alla grande giungendo al traguardo rispettivamente al 55^ e 70^ posto. I ragazzi hanno gareggiato dando tutto, lasciando ogni loro residua energia sul percorso di gara. Il triathlon è in una disciplina durissima che coniuga tre sport diversi tra loro con un impegno fisico straordinario. Ma al di là delle gesta sportive rimangono comunque i rapporti umani che si instaurano, si costruiscono e si rinsaldano in queste occasioni. Allora io ribadisco che lo sport, a qualsiasi livello lo si pratichi, è un modo per valorizzare l’individuo, sia tramite le prestazioni sportive, che attraverso i rapporti interpersonali che si instaurano con i propri compagni di squadra, amici ed anche avversari. Per concludere sento il dovere di esprimere un ringraziamento ai Gruppi Sportivi di Modena e Torino che hanno agevolato la partecipazione dei rispettivi atleti, alla nostra Associazione per aver reinserito il concetto e la volontà di partecipare alla manifestazioni Internazionali e alla Federazione Italiana Triathlon (Fitri) per aver sostenuto e fornito il materiale tecnico della Nazionale Assoluta ai nostri atleti.

Viva il triathlon, viva lo sport, viva l’ASPMI”.


Noi, sul campo, l'abbiamo vissuta così..

 

Che effetto fà partecipare ad una competizione di livello internazionale?

Manuel - Essere al via con i colori dell’Italia regala sempre palpitante emozione. Poter competere in gare di tale livello è sicuramente un privilegio, ed essendo manifestazioni d’èlite il livello risulta essere veramente molto alto, dando molto fascino all’ambiente in quei giorni di competizione. Fin dalla presentazione squadre si respira l'aria di internazionalità che raramente capita di trovare nelle gare.

Claudio - Il tricolore sul petto regala sempre emozioni. Le fasi prima della partenza poi, tra atleti di ogni paese d’Europa sono indimenticabili e rimarranno sempre nei miei ricordi. Tante bandiere, tanta competizione ma nel pieno rispetto della sportivita’ e dell’amicizia.

Qual'è stato il momento più difficile in questa competizione?

Manuel - Sicuramente il nuoto, da sempre il mio grande punto debole. Ho pagato molto il fatto di non competere in un triathlon da molto tempo e per un breve momento ho addirittura pensato di dovermi ritirare, avendo grossi problemi respiratori. Per fortuna poi mi sono sbloccato. Anche il vento in bici, essendo io molto leggero, è stato per me grande motivo di sofferenza.

Claudio. L’ultima frazione, la corsa. Sceso dalla bici, fase corsa a ritmi forsennati, ho capito subito che sarebbero stati dieci chilometri lunghissimi. Il caldo ed il percorso complesso, poi non hanno aiutato. Per me che arrivo dal mezzofondo, l'esperienza ha giocato un ruolo fondamentale per tagliare il traguardo.

Hai pensato che sarebbe stato impossibile salire sul podio?

Manuel - Onestamente non ho mai preso in considerazione un tale risultato appunto per il livello professionistico della gara. Esserci e ben figurare era già una vittoria, ma i primi posti sono destinati a chi si dedica a tempo pieno a questa attività sportiva.

Claudio - Il mio podio era la parte centrale della classifica. Il parterre era di tutto rispetto ed ero consapevole di gareggiare a fianco di atleti professionisti. Per Manuel e me lo sport, pur praticato con costanza e dedizione, è pur sempre un hobby mentre per buona parte dei partecipanti l’appartenenza al corpo di Polizia del proprio paese vuole dire triathlon a tempo pieno.

 Ti senti disposto a ripresentarti in competizioni del genere?

Manuel - Sicuramente sì. Spero di farmi trovare pronto ai campionati europei di Maratona che si svolgeranno a Dublino in Ottobre. Ci tengo molto e sono fiducioso di poter cogliere un ottimo risultato, anche per via del fatto che la Maratona, come tipologia di gara, è una delle mie preferite.

Claudio. Le primavere sono cinquanta oppure i lustri sono dieci, se suona meglio. Era la mia quinta partecipazione ad un europeo USPE, forse sarà l’ultima. Ma chissà, mai dire mai. Intanto pensiamo al mio secondo Ironman a settembre. Un pensierino alla qualificazione ai campionati mondiali lo faccio...

 Per concludere, due parole sul gruppo ASPMI atletica ad Almere.

Manuel - Con Angelo Vecchi e Claudio Comastri si è instaurato un rapporto speciale, che è andato ben oltre lo sport. Questo ha reso possibile una trasferta eccezionale, che ha giovato sicuramente sull’andamento di tutta la fase pre e post gara. Nei miei problemi iniziali col nuoto è stato determinante parlare con Claudio prima, nel riscaldamento, e con Angelo poi, fino a pochi secondi dallo start. Dallo sport nasce l’amicizia e quando lo sport finisce l’amicizia resta.

Claudio –  Fantastico. Conosco Angelo da quando indosso la divisa e da ancora prima quando leggevo delle sue imprese sportive, io mezzofondista di medio livello. Di lui non posso che dire bene, la sua serietà è seconda solo alla sua simpatia ed alla voglia di fare gruppo. Di Manuel, mio cugino adottivo,  invece posso solo abbracciarlo simbolicamente,  visto che pur sentendoci giornalmente un abbraccio ogni quattro anni vale più di ogni altra cosa. Il rapporto fra noi tre è fatto di aneddoti e sorrisi. Per sempre.

 


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                                                                                                      .(da sin.) Manuel , Angelo e Claudio.

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