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26/07/2017 - bowling

Bowling: giusto crederci

Una disciplina in espansione


Data: 10/10/2017


 

 

          PESARO - Se ci ragioniamo un po’ sopra riusciamo a comprendere come la proposta di lanciare il bowling in Aspmi, presentata a suo tempo da Lanzetta e Proto, sia stata una scelta felice.

Sette i campionati svolti finora con un alternarsi di protagonisti ultimo in ordine di tempo De Benedictis che a ha trovato nelle Marche la partita perfetta. Il suo un commento articolato privo di enfasi che interpreta quanto non sia poi così difficile vincere un campionato seppure nazionale

 

 

 

Allora Riccardo, tanto per iniziare, che rapporti hai con il bowling?

Di appagamento e vitalità. Pratico altre due attività che mi impegnano più che altro come allenatore in quanto l’età, 61 anni, non mi consente di misurarmi con i più giovani.  Dal momento che a me piace la competizione ho trovato nel bowling l’opportunità di gareggiare e confrontarmi con atleti dove l’anagrafe non è che abbia così tanta  importanza.

Fai capire. Vincere una prova diciamolo ambita dai più che effetto fà?

Si sente sempre dire, specialmente quando non si è professionisti, che l’importante è partecipare. Ma se oltre a partecipare si ottengono dei buoni risultati la soddisfazione è al massimo. Oggi sono salito sul gradino più alto del podio e mi godo questo traguardo.

Raccontaci com’è andata.

E’  il quarto torneo dove io ho partecipato e come sempre ho iniziato cercando di dare il meglio. Le prime sei partite di qualificazione le ho concluse con una prestazione standard che mi hanno consentito di posizionarmi al quinto posto della classifica provvisoria con circa 50 birilli in meno del primo in classifica. Il giorno successivo ho iniziato la serie delle finali superando il punteggio di 200 birilli, senza alcun dubbio un buon risultato, più o meno come i miei avversari, situazione che vedeva realizzato un equilibro tale da non consentire modifiche rispetto alle posizioni iniziali. Stessa storia ripetuta nella seconda serie dove non si notavano cambi di classifica. Nella terza ho iniziato con uno strike e successivamente con altri tre che  nella classifica parziale mi permettevano di salire al secondo posto. Nel quarto tiro abbattevo 9 birilli e con il successivo il decimo chiudendo lo spare mancando di un niente la cosiddetta “partita perfetta”  (i 300 punti che è il massimo che si può raggiungere n.dr.) Scrollatomi di dosso tale prospettiva ho ripreso la concentrazioni e nei successivi 7 tiri ho realizzato altrettanti strike raggiungendo il punteggio, per me record, di 270. Mi rimaneva l’ultimo tiro dove colpendo solo 9 birilli avrei chiuso con 279, punteggio che mi avrebbe permesso di raggiungere un duplice traguardo, il primo posto in classifica ed il punteggio più alto del torneo. Nella quarta ed ultima serie, come i più navigati atleti, ho pensato solo a proteggere la prima posizione finendo la prova con un +15 birilli sul secondo classificato.

Quali pensavi potessero essere i pretendenti?

E’ opinione comune come nel bowling sia piuttosto difficile recuperare posizioni. Già buono può essere superare l'atleta che ti precede, figuriamoci quattro avversari del calibro di Propoggia, Bonfà e Piovella che nelle qualificazioni mi stavano davanti. Ciò che occorreva era una eccellente prestazione così come, a conti fatti, è stata la mia.

Per concludere. Esiste qualche accorgimento che consenta di far crescere in ASPMI il movimento bowling?

Auguro che ciò sia possibile. Personalmente senza alcun dubbio sono dell’opinione che le edizioni fin qui disputate abbiano dimostrato quanto la partecipazione sia da considerare  un’esperienza, accessibile, divertente. In un ottica di miglioramento ritengo che in caso di campionato sia tenuta in considerazione  l’opportunità di applicare un regolamento frazionato per categorie o fasce d’età così da consentire a chiunque di poter competere a parità di livello. Ovvio che un regolamento ben calibrato consentirebbe una maggiore presenza di partecipanti e, non del tutto irrilevante, conseguente occasione per far nascere rapporti di amicizia con colleghi di altre città

 

 

 

 

 

 

                            

 

 

 

 


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